Bordighera, regina delle palme, i saraceni e le leggende.

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Bordighera, regina delle palme, i saraceni e le leggende.

Bordighera nei secoli scorsi ha subito diverse incursioni da parte dei pirati saraceni.

Ad essi sono legate alcune delle leggende sul posto.

E se Bordighera derivasse il suo nome dalla frase genovese: “A bordo i ghean” cioè : “a bordo c’erano” (le schiave)? La frase sarebbe stata pronunciata da schiavi liguri, che componevano la ciurma della galea dei saraceni, che erano stati fatti prigionieri insieme a delle donne durante le incursioni piratesche sulla costa ligure, presumibimemente nel 1543. La frase si riferiva al fatto che non c’erano più le donne fatte schiave sulla galea.

Forse Bordighera deriva dal termine francese “bordigue” che significa “pescaia”: la laguna artificiale, delimitata dai canneti era presente e utilizzata dai pescatori, che abitavano sulla collina di Capo Sant’Ampelio.

Nel 1296 in una bolla di papa Bonifacio VIII si parla di Burdigheta, dal quale deriva Bordighera. Il borgo ufficiale sarebbe stato fondato nel 1470 da alcune famiglie di Castrum Sancti Nicolai, oggi borghetto San Nicolò, che vollero fondare un borgo fortificato.

Sapevate che una bella schiava salvò Bordighera dai Saraceni? Questo secondo una leggenda popolare che racconta che durante gli assalti al castello, il pirata Boabil venne a sapere che la sua adorata schiava Margiargè, residente in Granata, stava morendo. La moglie del governatore di Bordighera mandò un medico da lei, ma la donna morì.

Il pirata Boabil espresse il desiderio che la sua amata schiava fosse sepolta a Bordighera sotto un gelsomino nero, proveniente dalla Spagna e lui in cambio avrebbe cessato le incursioni sul territorio. Gli abitanti di Bordighera lo accontentarono e sopra la tomba fu posta anche una statuetta in terracotta che la raffigurava.

Altra leggenda che riguarda Bordighera è sulla figura di Sant’Ampelio, che da il nome al Capo, su cui si trova la chiesa omonima. L’eremita egiziano sarebbe morto in una grotta sotto all’edificio religioso, a lui dedicato.

Narra la leggenda che il santo, arrivando dall’Egitto, abbia portato con sè grandi quantità di datteri. Da questa storia deriverebbe la fama di Bordighera per la grande quantità di palme presenti sul territorio, che le ha regalato la denominazione di Regina delle palme”. Comunque ci si chiede da dove provenissero le prime piante.

La bellezza del posto ha attratto numerosi personaggi famosi, che vi hanno soggiornato. Tra questi: la Regina Margherita di Savoia, la Regina di Prussia,

lo scrittore Edmondo De Amicis, il generale Cadorna e il pittore Claude Monet, che dipinse 50 tele in due mesi e mezzo, ispirato dal fascino di Bordighera.

Anche i britannici apprezzarono la bellezza del luogo e una comunità di tremila inglesi visse lì per lungo tempo.

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