Volti misteriosi in pietra in paesi dell’entroterra ligure: le teste apotropaiche.
Sapevate che nell’entroterra Ligure, in provincia di La Spezia, nella Val di Vara, a Brugnato, Carro, Groppo, Pignone e nell’entroterra di Chiavari, nelle valli d’Aveto, Sturla, Penna, Malvaro e Fontanabuona, e nell’imperiese, a Ranzo, Diano Castello, Ceriana, Carpasio, Rezzo e in provincia di Genova, a Borzonasca, vi sono alcuni paesi dove, sulle pareti degli edifici e a volte fuori e dentro le chiese, vi sono volti umani, in bassorilievo o a tutto tondo, in pietra, le teste apotropaiche, che servivano genericamente per tenere lontano il malocchio o gli spiriti maligni?
Il termine apotropaico dal greco antico significa “apo”=”da” e “tròpaios”=”che mette in fuga“: si ipotizza che queste sculture tenessero lontano i malefici”. Le teste sono costruite con blocchi di pietra scura arenaria o con altro materiale roccioso del luogo e appartengono al genere di arte povera contadina.
Oltre che sui muri delle vecchie abitazioni dei paesini di montagna, sugli stipiti, fuori e dentro le chiese, queste sculture si trovano su architravi, fontane e al crocevia di sentieri abbandonati. La quasi totalità di queste sculture attualmente esistenti si trova al di fuori di strutture religiose.
L’origine delle teste apotropaiche risalirebbe all’arte celtica primitiva, ma alcuni esempi sono rintracciabili anche in quella etrusca e in quella romana e avrebbero avuto una significativa diffusione durante il Basso Medioevo e sino ai primi anni del secolo scorso era uso comune collocarle sulle porte a difesa della casa, ma anche su fontane.
Esse avevano la funzione di proteggere, come fossero numi tutelari, la famiglia con i suoi beni più importanti, quindi la casa, le fonti d’acqua, i poderi, le stalle dagli spiriti maligni e dal malocchio.
Riguardo ai volti e alle teste, alcune portano un copricapo, altre sfoggiano i baffi, altre hanno fattezze femminili, comunque hanno in genere lineamenti rozzi, sguardo serio, a tratti minaccioso. La bocca può essere aperta e mostrare i denti o chiusa. Gli occhi sono spalancati, paiono fissare l’eternità. Esse non sarebbero ritratti di persone, ma piuttosto rappresentazioni stilizzate di volti umani.
Esempi di queste sculture si trovano anche all’interno di pievi romaniche, accanto a simboli sacri, in una vicinanza di credenza profana pagana e di arte religiosa.
La chiesa dell’Assunta a Diano Castello e la cattedrale di Brugnato sono alcune delle chiese in cui sono presenti le teste apotropaiche. Dentro a quest’ultima vi sono cinque di questi volti, di cui uno inserito nel piedritto destro dell’arco che sovrasta l’altare maggiore, che fissa verso ponente, dove il sole tramonta e da dove potrebbero arrivare gli spiriti del male.
Nella Val Penna vi sono parecchi esemplari di teste apotropaiche, varie anche per stile, a Borzone e nei dintorni, nelle frazioni. Purtroppo molte di queste teste sono
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