CURIOSITA’: COSA C’ENTRA IL NOME VOLTRI CON IL VENTO? SAPEVATE CHE IN INGHILTERRA FU STABILITO PER DECRETO CHE I DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO DI STATO DOVESSERO ESSERE SCRITTI SULLA CARTA DELLE CARTIERE DI VOLTRI?
Il nome Voltri deriverebbe dal latino “volturium”, una forte corrente di vento, di cui parla l’annalista del Cinquecento Antonio Giustiniani, che sarebbe un vento di tramontana asciutto e secco e che secondo l’annalista renderebbe difficile ai marinai navigare di fronte a quel tratto di costa. Comunque l’acqua in abbondanza dei torrenti Leira, Cerusa, Acquasanta, Gorsexio e il notevole vento contribuirono a rendere Voltri uno dei centri più importanti per la fabbricazione della carta nei secoli scorsi.
Non si sa bene a quando risale la fabbricazione dei primi fogli di carta qui, ma per certo esiste una testimonianza scritta dal notaio Giannino di Predono del 1235 che riguarda un certo Gualterius Englesius, che fu assunto presso una cartiera per 29 soldi, con la promessa di lavorare solo là e di non insegnare il mestiere a nessuno, pena pagare una multa.
I fogli erano formati da scarti di tele di lino, cotone, canapa e cordami. Data la difficoltà di reperire tali “stracci”, nel 1424 un decreto del Governo della Repubblica di Genova assegnava a Voltri il monopolio della raccolta di tutti gli “stracci” della Liguria, eleggendo il luogo a centro privilegiato per la produzione della carta. Non solo: il Senato della Repubblica intervenne quando nel 1511 alcuni fabbricanti volevano trasferire le loro cartiere nelle “Calabrie” e vietò l’espatrio del personale e delle attrezzature, pena essere arrestati. Nonostante il divieto, alcuni anni dopo alcuni lavoratori della carta voltresi si spostarono nel territorio genovese e ligure e quindi a Pegli, a Varazze, a Cogoleto, ad Arenzano, a Loano.
In una fattura del 1380 si parla di balle di carta spedite da Voltri verso i Paesi Bassi. La carta di Voltri era pregiata, l’unica che non tarlasse, per questo in Inghilterra fu stabilito per decreto il suo uso per i documenti dell’ Archivio di stato.
Con l’avvento della stampa, la richiesta della carta aumentò e così fu necessario che i lavoratori della carta voltresi si dessero delle leggi e regolamenti per tutelare la qualità della carta e della sua produzione. Si costituì così la Corporazione dei Cartai Voltresi.
Il commercio con l’estero era fiorente, soprattutto con la Spagna, che aprì un consolato a Voltri. I numerosi trasporti via mare partivano dal porto nell’attuale piazza Lerda, denominata ancora oggi piazza dello Scalo.
Nel 1857 si ebbe il picco come numero di cartiere: ve erano 160.
Grazie alla florida industria della carta Voltri divenne acquisì importanza, si ingrandì e divenne Capitanato con giurisdizione su Arenzano, Cogoleto, Trasta, Fegino, Borzoli, Pra, Pegli, Sestri Ponente e a nord, Masone, Rossiglione e Campoligure.
Con l’inizio della meccanizzazione e la resistenza a lasciare le tecniche tradizionali, molte cartiere chiusero. Nel 1970 poi vi fu una disastrosa alluvione che creò ingenti danni.
Ai giorni d’oggi tra Voltri, Mele e Pegli si contano una decina di fabbriche di medie dimensioni.
Nella valle che conduce all’Acquasanta è stato costruito un Museo della Carta, dove è possibile vedere degli interessanti reperti e comprare della carta fatta a mano.
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